
Una start-up svizzera del settore cleantech, specializzata in materiali elastici biobased e biodegradabili, sta cercando fornitori europei di sottoprodotti agroalimentari o rifiuti agricoli, nell’ambito di accordi commerciali o accordi di cooperazione R&S. In particolare, i potenziali partner devono essere interessati a partecipare allo sviluppo di processi di upcycling o essere disposti a ad offrire i sottoprodotti agroalimentari, al fine di integrarli nel portafoglio di materiali innovativi della start-up.
La start-up svizzera trasforma sottoprodotti agroalimentari altrimenti inutili al fine di produrre granuli di plastica alternativi ecocompatibili all’avanguardia, perfettamente riutilizzabili nell’ambito di diversi settori tra cui moda, attrezzature per esterni, utensili e giocattoli. La tecnologia innovativa dell’azienda, per la produzione di granuli di plastica circolari di alta qualità, si basa sull’uso di sottoprodotti alimentari come bio-riempitivi in elastomeri termoplastici (TPE), noti anche come plastiche elastiche. Un elenco non esaustivo di bio-riempitivi già presenti nel portafoglio è costituito da gusci di noci, noccioli di olive o bucce di banana.
L’azienda collabora già con l’industria per ottenere i rifiuti alimentari. Tuttavia, la disponibilità decentralizzata di flussi collaterali alimentari crea difficoltà nell’ottenere efficacemente risorse rilevanti in grandi quantità. Pertanto, l’azienda cerca altri fornitori di sottoprodotti agroalimentari o rifiuti agricoli interessati a trasformare queste materie prime secondarie in un prodotto di valore.
Precisamente, l’azienda è interessata a riciclare le seguenti tipologie di sottoprodotti alimentari:
- oli vegetali (ad esempio olio d’oliva (scarti di frantoi), vecchio olio di frittura etc…);
- gusci;
- noccioli di frutta etc…;
- materie prime di seconda generazione che non trovano impiego con i metodi di riciclaggio pertinenti.
La cooperazione potrebbe comportare lo sviluppo dell’infrastruttura necessaria della catena di fornitura e il supporto all’approvvigionamento di materie prime. Nello specifico, mentre il fornitore supervisionerebbe l’approvvigionamento e l’estrazione delle materie prime di interesse, tutti i processi di (pre)trattamento richiesti, come essiccazione, macinazione, tostatura o rivestimento di particelle, potrebbero essere coordinati congiuntamente, a seconda dei termini dell’accordo.
Inoltre, l’accordo potrebbe includere lo sviluppo di processi di estrazione per flussi di rifiuti adatti per ottenere elementi costitutivi chiave per la sintesi di biopolimeri. Ad esempio, ciò potrebbe comportare l’estrazione di amido da materie prime di seconda generazione, contribuendo a operazioni sostenibili ed efficienti in termini di risorse.
Il risultato previsto di questa partnership è di stabilire una fornitura di merci costante e annuale, con prezzi e logistica concordati su base annuale. Questo approccio mira a promuovere una collaborazione duratura e reciprocamente vantaggiosa tra le parti.
Ad una collaborazione di questo tipo è connessa una serie di vantaggi e innovazioni:
- valorizzazione dei sottoprodotti agroalimentari e del flusso collaterale alimentare per produrre beni a valore aggiunto all’interno sulla base dei principi dell’economia circolare;
- si affronta la sfida del cambiamento climatico, adottando un modello che si allontana dai combustibili fossili ed evita l’accumulo di plastica nell’ambiente;
- dal punto di vista economico, viene meno la necessità di smaltire i rifiuti.
I requisiti specifici dei sottoprodotti agroalimentari o rifiuti agricoli sono:
- essiccazione del prodotto;
- costo max. 1 euro/kg;
- granulometria < 100 µm con max 3% superiore a 100 µm;
- quantità min. 100 tonnellate/anno, con piccole quantità già rapidamente disponibili per le prove (ad esempio sacchi da 25 kg);
- A seconda del tipo di rifiuto, le miscele di rifiuti non possono essere riciclate, quindi è richiesta una pre-selezione.
Nell’ambito della cooperazione, il partner tecnologico cercato, cioè un fornitore di sottoprodotti agroalimentari o rifiuti agricoli interessato al loro upcycling/valorizzazione, si occuperà dell’upcycling dei rifiuti alimentari:
- raccolta e selezione della materia prima di interesse;
- preparazione della materia prima (pulizia, filtrazione, essiccazione, macinazione);
- eventuali ulteriori fasi di trattamento concordate eseguite dal partner;
- spedizione del materiale trattato/preparato.
